DANTEDI' 25 marzo (2020)
Anche il "Collettivo ETRA" di Monfalcone partecipa al "DANTEDI' 25 marzo" e non può che farlo restando fedeli allo spirito delle pagine che ci ospitano. Così, tra etica e fumetto, procediamo...e che poi l'anniversario dell'inizio di scrittura della Commedia cada il 25 marzo 1300 o l'8 aprile, poco importa..resta sempre un gran libro, no?!
“Già nei suoi più remoti cortometraggi animati, Topolino veste i panni di personaggi famosi come il viaggiatore Gulliver (…) o quelli del fiabesco sarto Ammazzasette, supposto terrore dei giganti (…). Tuttavia bisogna attendere il 1949 e la nascita del tascabile Topolino affinché il titolare della testata, insieme agli altri principali personaggi della cosiddetta Banda Disney si confronti con un’opera letteraria veramente importante (n.d.r.: dando vita al filone narrativo noto come Grandi Parodie), addirittura il massimo capolavoro della letteratura italiana, la Divina Commedia.
Nasce, così, L’inferno di Topolino (…) la prima vera storia made in Italy, pensata appositamente per il tascabile Topolino (n.d.r.: la prima puntata appare sul n. 7 dell’ottobre 1949), ed è anche la prima seria prova si sceneggiatura disneyana di un grande autore come Guido Martina.
Nasce, così, L’inferno di Topolino (…) la prima vera storia made in Italy, pensata appositamente per il tascabile Topolino (n.d.r.: la prima puntata appare sul n. 7 dell’ottobre 1949), ed è anche la prima seria prova si sceneggiatura disneyana di un grande autore come Guido Martina.
In questa occasione, Martina fa coppia di nuovo con il disegnatore Angelo Bioletto, dopo la stralunata prova di Topolino e il Cobra Bianco, uscita a puntate su Topolino formato tabloid e conclusasi sul primo numero del tascabile.
In scenari ispirati dalle incisioni di Gustave Doré, tra avelli fumiganti, piogge di fiammelle e laghi di brodaglia, con grande versatilità Bioletto incasella tutto il cast disneyano noto all’epoca. (…) Martina nell’Inferno ricrea gli endecasillabi dell’Alighieri mutuandoli in didascalie a piè di vignetta. Quindi, il verseggiatore della Cantica disneyana, sull’esempio del Sommo Poeta, sfrutta la dimensione dell’Aldilà per raccontare allegoricamente la nostra vita quotidiana con i suoi problemi del tutto terreni. Con lo strumento della satira, Martina sbeffeggia personaggi storici o di fantasia noti ai target degli scolari (che sono il suo pubblico di riferimento), ma soprattutto ne approfitta per dipingere la desolata Italia del dopoguerra, il desiderio di riscatto del suo popolo, la voglia di vederla sorridere, augurandole dantescamente di sbrigarsi a “riveder le stelle”.”
(così, Luca Boschi, in Topolino Story 1949, 2005).
Nel 2019, a 70 anni esatti dall’uscita del capolavoro disneyano, Giorgio Cavazzano, maestro assoluto della Nona Arte, viene invitato da Poste Italiane a regalare una sua versione de L’Inferno di Topolino, rappresentandolo in una litografia, accompagnata da una busta filatelica e dal correlato francobollo d’autore.
Constatando che la situazione odierna non appare così gratificante da poter rinunciare ad una nuova “Commedia”, omaggiamo Dante e anche l’Italia, “augurandole dantescamente di sbrigarsi a “riveder le stelle””, per l’ennesima volta, con l’ottimismo che non possiamo non avere.
Buon Dante a tutti!
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